nepal

FAQ

Come arrivare in Nepal? Ecco le info sui voli

Qatar Airways che vola da Milano e Roma tutti i giorni via Doha e che costa sui 700 euro.

Etihad Airways che vola da Milano e Roma su Kathmandu via Abu Dhabi martedì, venerdì e sabato e ritorna mercoledì o sabato.  Con costi che si aggirano intorno agli 800 euro.

Air India opera sia da Malpensa sia da Fiumicino comodi voli su Kathmandu via Delhi e costa sui 700 euro

Turkish Airlines che vola da Milano e da Roma tutti i giorni via Istanbul e costa sui 700 euro

Oman Air con costi più o meno simili è un’altra compagnia della penisola araba vola da Milano e Roma con prezzi sui 700 euro

Ovviamente anche altre compagnie aeree europee e internazionali permettono di raggiungere Kathmandu (Lufthansa, Austrian, British) facendoci fermare però a New Delhi in India e quindi facendoci fare due scali, uno nella città europea o intercontinentale e uno in India da dove dovremo prendere un’altra linea aerea per raggiungere Kathmandu, cose che allungano un po’ i tempi di viaggio.

I voli interni in Nepal

Le tratte utilizzate nel paese dai turisti sono principalmente verso Pokhara e le mete di trekking della zona, ad esempio Jomson, e Lukla che è il punto di partenza dei trekking verso l’Everest, oppure verso Nepalgunj per il sud del paese o i trekking in Dolpo e Mugu. I voli sono operati da varie compagnie locali tra cui le più note sono la Buddha Air, la Yeti Airlines, la Sita Air e la Tara.

E’ carino da vedere questo filmato sul piccolo aeroporto di Lukla, che è l’8° aeroporto più pericoloso al mondo, con una pista che arriva a malapena a 500m di lunghezza, dove si atterra in salita e decolla in discesa su uno strapiombo in mezzo ai monti.

Inoltre, queste compagnie locali operano dei voli turistici chiamati “mountain flight” che partono al mattino molto presto da Kathmandu e che durano circa un’ora e che permettono di volare davanti all’Everest e ad altri 8000 per vederli un po’ più da vicino.

Dove si fa e quanto costa il visto per il Nepal?

Le tariffe dei visti sono in vigore dal 17 luglio 2019 e le info le trovate sul sito https://nepaliport.immigration.gov.np Il VISA normalmente di fa in Aeroporto a Kathmandu, presentando la ricevuta col codice a barre del visa form precompilato on line prima della partenza. Altrimenti per gli italiani può essere richiesto presso il Consolato Onorario del Nepal che ha sede a Roma in Largo C. Grigioni 7/8 – 00152 Roma Telefono 0653293402/403/405, E­mail: consolato.nepal.rm@gmail.com oppure presso l’ambasciata competente per l’Italia che ha sede a Ginevra.

I visti di ingresso per turismo si possono prendere anche via terra negli uffici immigrazione e nei seguenti punti di frontiera:
Tribhuvan International Airport (Kathmandu)
Kakarvitta, Jhapa (eastern nepal)
Birganj, Parsa (central nepal)
Kirong o Kodari, Sindhupalchowk (confine nord col tibet)
Belhiya, Bhairahawa (Rupandhei, western nepal)
Jamuna, Nepalgunj (Banke, mid western nepal)
Mohana, Dhagadhi (Kailali, Far wester nepal)
Gaddhachauki, Mahendranagar (kanchanpur far western nepal
I costi sono:
per 15 giorni 30$
per 30 giorni 50$
per 90 giorni 125$
Estensioni del visto vengono concesse per minimo 15 giorni al costo di 45$ e 3$ al giorno per ulteriori giorni aggiuntivi fino a 120 giorni, per più di 120 giorni oltre la validità, 5$ al giorno.
Il visto può essere esteso al massimo per 150 giorni durante l’anno
I cittadini SAARC possono avere il visto gratis fino a 30 giorni e i cittadini indiani non necessitano di visto. 
Il visto di transito per un giorno può essere ottenuto nei punti di frontiera, previa presentazione di biglietto aereo di partenza dall’aeroporto Tribhuvan, pagando 5$

Che clima c’è in Nepal? E quando andare?

Il Nepal è uno stato incastonato tra Tibet e India il cui territorio scende dalle altitudini massime della terra, coi suoi giganti himalayani oltre gli 8.000 metri, fino alle basse pianure del Terai che sono a malapena un centinaio di metri sul livello del mare. Questo ci potrebbe far intuire che le temperature che si troviamo sono ben variegate. Nonostante tutto invece il Nepal è uno stato che ha in generale un clima mite.
Il Nepal ha fondamentalmente due stagioni: la stagione dei monsoni e la stagione secca.
La stagione monsonica inizia a fine maggio inizio giugno e finisce a fine settembre metà ottobre. Le piogge sono più battenti nel Terai, la fascia a Sud del paese, dove vi è un clima caldo e umido. Nella Valle di Kathmandu invece le piogge sono spesso intermittenti e non è strano trovare settimane di sole anche in luglio o agosto, anche se minacciate da grosse e basse nubi plumbee che girano attorno nel cielo. La temperatura comunque è calda ma gradevole. In questa stagione non è consigliato mettersi a fare un trekking perché il più delle volte può rivelarsi pesante camminare tra il fango e anche perché in questi mesi di solito le montagne non sono visibili perché le nubi basse ne coprono le alte vette. E’ bello invece dedicarsi alle visite culturali delle antiche capitali e dei villaggi che sono circondati dal verde acceso delle risaie punteggiate dai colori sgargianti dei saree delle donne, tanto più che in estate si svolgono alcuni tra i più bei festival tradizionali del paese. Le uniche regioni che vengono definite secche anche in periodo monsonico sono l’Upper Mustang e l’Upper Dolpo. Il piccoli regni tra le montagne. Qui ci si può anche cimentare in un trekking senza bagnarsi anche nei mesi estivi, ma son percorsi non per tutte le gambe, lunghi e tosti.
La stagione secca inizia a ottobre e finisce a maggio. Le temperature più basse sono tra fine dicembre e febbraio incluso. Tenete conto che comunque nella Valle di Kathmandu, anche se è a una quota tra i 1.300 e i 1.400 metri, di notte si va raramente sotto lo zero e praticamente non nevica mai. E’ successo qualche anno fa ed è stato un evento di portata nazionale visto che a Kathmandu non nevicava da più di 60 anni. Quindi tutto sommato i nepalesi della Valle godono di un inverno con ottime temperature rispetto al nostro. A me è successo di stare a mezze maniche in capitale durante il mese di dicembre, certo la sera una giacca bisogna indossarla.
In alta montagna invece il termometro scende ben volentieri e bisogna coprirsi con un buon piumino e attrezzarsi ad affrontare notevoli escursioni termiche nel corso della stessa giornata.
Durante la stagione secca però da aprile a maggio si registrano le temperature più alte in assoluto e l’afa è davvero tanta ovunque, accompagnata dalla polvere e dall’inquinamento. In questi due mesi solitamente si fanno la maggior parte delle grandi spedizioni di ascesa agli 8.000, proprio perché sono i mesi più secchi e caldi. Per cui se volete seguire le imprese sui giganti della terra, sappiate che incontrerete parecchi temerari, inoltre in questi mesi vedrete la bellezza della fioritura dei rododendri himalayani, che sono uno spettacolo di madre natura. In Terai invece si boccheggia e il caldo è davvero fastidioso. La fascia a sud del paese al confine con l’India è la zona che ha le temperature più alte in ogni stagione.
Questa fascia di terra che è per lo più pianeggiante ha un clima tropicale molto simile a quello che si trova in India, e durante i monsoni l’umidità è difficile da sopportare, mentre invece la valle ha un clima mite d’inverno con un caldo più che sopportabile d’estate. Insomma un piccolo paradiso, tanto che in molti la chiamavano Shangri-La.
I mesi migliori per vedere le montagne iniziano da ottobre e novembre, quando il monsone è finito, il cielo è terso, le temperature sono miti e le montagne si vedono a perdita d’occhio. In questi mesi le rotte dei trekking sono molto battute, soprattutto quelle che partono da Pokhara verso la regione dell’Annapurna. I colori dominanti sono l’ocra e i marroni della terra dove è appena stato colto il riso e il bianco delle cime dell’Himalaya che finalmente si fanno vedere. Questi mesi sono comunque ottimi anche per recarsi a sud nel Terai per visitare i parchi e le riserve naturali delle grandi pianure, dove finalmente non c’è così caldo e il sole è più che sopportabile. Resta inteso che è comunque un paese che può essere visitato tutto l’anno.
Qui il sito ufficiale per la meteorologia in Nepal
http://www.mfd.gov.np/
qui un sito meteo internazionale che da le previsioni su Kathmandu, oltre alle ore di luce, tramonto e alba
meteo a kathmandu

Sul sito “Mountain Forecast” trovate il meteo sulle montagne di tutto il mondo, e in particolare il meteo sull’Everest che potete impostare e verificare in base alle varie altitudini a cui vi trovate

Quanto vale la Rupia Nepalese?
Facciamo il punto sulle rupie nepalesi (NPR) e sui costi delle attrazioni in Nepal

Per controllare in tempo reale i tassi di cambio vi consiglio questo link dal sito http://www.xe.com cambio EUR – NRP in media l’euro oscilla tra le 110/130 rupie, mentre invece il dollaro americano ha un andamento più stabile, intorno alle 100 rupie

Una volta arrivati…quanto costa girare e visitare il Nepal? 

All’interno  dell’aeroporto Tribhuvan di Kathmandu è disponibile un servizio taxi prepagato che costa sulle 900 rupie per andare in centro città. Ma potete uscire dal terminal e contrattare coi taxisti he aspettano fuori.
Una corsa in taxi da Kathmandu a Bhaktapur costa sulle 1000/1200 rupie.
Affittare un auto con autista per girare in valle per una giornata lavorativa costa a partire da 4000 rupie.
Da Kathmandu a Pokhara con il bus va dalle 1100NRP in su, a seconda della compagnia di bus sceltae se voglio una guida?
Una guida certificata e autorizzata costa in media 3500 rupie al giorno, se invece la volete parlante italiano e molto preparata può arrivare a costare fino a 4000 rupie.
Una guida trekking certificata e autorizzata costa un minimo di 2000 rupie al giorno e un portatore minimo 1500. Se volete una guida trekking che parla italiano non la pagherete meno di 4500 rupie al giorno.

e i costi delle principali attrazioni?

La Tourist Card per accedere al centro storico di Kathmandu Durbar Square costa 1000 rupie.
La Tourist Card per accedere all’interno della città di Bhaktapur costa 1500 rupie o 15$.
La Tourist Card per entrare nella Durbar Square di Patan costa 1000 rupie (Patan Museum incluso), per gli altri templi spenderete altre 1000 rupie per gli ingressi
Pashupatinath costa 1000 rupie
Swayambhunath 200 rupie
Bouddhanath 400 rupie
Panauti 300 rupie
Gokarna Mahadev 100 rupie
Changu Narayan 300 rupie e il museo 200
Kokhna 50
ManaKanama cable car 25 USD
Mountain Museo a Pokhara 350 rupie
Lumbini 200 rupie e Chitwan National Park 2000NRP

se invece sono un trekker? quanto costano i TREKKING PERMITS?

Tutti i trekkers stranieri devono ottenere il TIMS, il Trekkers Information Management System (TIMS) card prima di partire per le loro escursioni. Il Nepal Tourism Board (NTB) e il Trekking Agents Association of Nepal (TAAN) hanno firmato un memorandum di regolamentazione su questo il 18 marzo 2010. Secondo le direttive i turisti che intendono fare un trekking usando i servizi delle agenzie di trekking autorizzate dovranno pagare 1000NRP per la TIMS card. Allo stesso modo i trekkers che intendono intraprendere il viaggio individualmente dovranno pagare 2000NRP per la loro trekking route. Ci sono poi i costi di ingresso ai parchi nazionali in cui si faranno i trekking, e i permessi di trekking per le aree protette. Vediamoli insieme qui sotto:

Sagarmatha National Park entry fee è l’ingresso al parco nazionale necessario per i trekking nelle valli adiacenti all’Everest. Il costo è di 3000 rupie. Per entrare in questa area protetta è necessario pagare il Khumbu Pasang Lahmu Municipality di 20$ a settimana, per le prime 4 settimane, e per ulteriori settimane sono 25$ a settimana in più.

ACAP, Annapurna Conservation Area Permit, che costa 3000 rupie è necessario principalmente per il trek a Poon Hill, per il Circolo Annapurna, per il Santuario (Annapurna Base Camp) e per il Mustang, la Valle di Naar Phu.

L’Upper Mustang ha anche un trekking permit per area protetta che è di 500$ per 10 giorni e di 50$ al giorno per i giorni in più.Il permit serve per andare oltre Kagbeni. E in ogni caso sia per Upper Mustang sia per Lower Mustang va pagato l’ACAP

Il costo del trekking permit per la Valle di Naar Phu è di 90$ per una settimana da settembre a novembre, e nel resto dell’anno 75$, oltre all’ACAP

Shey Phoksundo National Park entry fee permette di accedere alla grande regione del Dolpo e costa 3000NRP. Qui si può scegliere di fare la parte alta o la parte bassa della regione o entrambe ovviamente, e si dovrenno pagare i relativi trekking permit. Il trekking permit per l’Upper Dolpo è di 500$ per 10 giorni e di 50 USD al giorno in più per i giorni in più che si vorranno fare. Il costo del trekking permit per il Lower Dolpo è invece più economico, 20$ a settimana, con 5$ in più per ogni settimana eventualmente aggiunta.

Manaslu Conservation Area entry fee costa 3000NRP ed è il parco a cui bisogna accedere per fare i trekking nel Manaslu e nella Tsum Valley.

Il costo del trekking permit per il Manaslu è di 100$ per 7 giorni e di 15$ al giorno in più per i giorni successivi (da settembre a novembre) e di 75$ per 7 giorni e di 10$ al giorno per i giorni successivi (da dicembre a agosto)

Il trekking permit per la Tsum Valley è di 40$ a settimana e 7$ al giorno in più per i giorni successivi (da settembre a novembre) e di 30$ a settimana e 7$ al giorno in più per i giorni successivi (da dicembre a agosto)

Makalu-Barun National Park permette l’accesso al parco pagando 3000 rupie, il trekking permit per il Makalu Base Camp è quello della regione Sankhuwasabha che costa 20$ a settimana, per le prime 4 settimane, e 25$ a settimana in più per ulteriori settimane.

Kanchenjunga Conservation Area entry fee è l’ingresso al parco di questo 8000 che costa 2000 rupie. Il trekking permit per Taplejung e il trekking nell’area del Kanchenjunga costa 20$ a settimana per le prime 4 settimane e 25$ per ogni settimana oltre

Langtang National Park entry fee da l’accesso all’omonima area. Per fare trekking nella zona di Rasuwa e andare al Lago Gosaikunda va pagato un trekking permit di 20$ a settimana

Rara National Park entry fee è l’ingresso al parlo del omonimo lago e costa 3000NRP. Il costo del trekking permit per l’area del Mugu in cui è situato il lago è di 100$ per 7 giorni e di 15$ al giorno per i giorni in più.

Per il trek che da Simikot porta a piedi al confine Tibetano per poi proseguire verso il Masarowar e il Kailash, serve il trekking permit per il distretto di Humla (Simikot e Yari) è di 50$ per 7 giorni e 10$ al giorno per i giorni successivi

dove alloggiare?

A Kathmandu c’è davvero di tutto. Gli hotel in capitale sono per tutti i gusti e potete trovare lussuosi 5* ma anche piacevoli guest house. Date un occhiata al link sugli hotel a Kathmandu Se amate il caos, lo shopping e la vita notturna, il vostro luogo del cuore sarà Thamel, tenetene conto nella vostra scelta

Io sono una grande fan di Bhaktapur, molto più tranquilla della caotica capitale che è comunque raggiungibile con un bus o una corsa in taxi essendo a soli 11 km di distanza dal centro di Kathmandu. A Bhaktapur trovate piacevoli sistemazioni e sarete catapultati proprio nel vecchio Nepal, quasi com’era una volta. Date una occhiata qui 

Pokhara è il punto di partenza per belle escursioni e trekking tra cui i più gettonati sono sull’Annapurna Range. La città in se, a parte il poetico Pewa Thal, il lago in cui si specchiano le montagne, non è una gran bellezza ma lo scenario che la circonda vi toglierà il fiato. Anche qui ci sono lussuosi hotel e piccole guest house un po’ per tutti i gusti. Date una occhiata qui

Pokhara è anche tappa di passaggio per chi raggiunge il parco naturale di Chitwan nella regione del Terai al confine con l’India dove si può fare un bel safari tra rinoceronti, tigri e scenari splendidi nella giungla. Anche qui ci sono dei bei lodge dove passare la notte. Vediamoli qui 

Queste sono le mete principali toccate per più di un giorno dalla maggior parte dei viaggiatori durante le vacanze in Nepal. Ma ce ne sono molte altre ovviamente dove magari ci si passa solo una nottata.

Durante i trekking solitamente non si prenotano gli alloggi, ma si raggiungono giornalmente e si trova un po’ dove c’è posto e dove piace

Che si mangia in Nepal? e dove?

I ristoranti in Nepal sono davvero tanti, per tutte le tasche e gusti andando dalle tipiche bancarelle di street food ai piccoli bugigattoli di cucina local imperdibili per i viaggiatori incalliti, fino al tipico, esotico, costoso ristorante newari con tanto di danze e spettacoli durante la cena. Ci sono poi steak house in stile americano, german bakery, pizzerie italiane, ristoranti indiani dove abbuffarsi di pollo tandoori e cheese naan e ristoranti che servono cucina occidentale, asiatica, medio orientale. Insomma di tutto un po’. Date un’occhiata al link su Tripadvisor 

Non trascurate una tappa in un ristorante dove servono cucina tibetana perché i momo, ravioloni di verdura o di carne saporitissimi cotti a vapore o alla piastra, sono imperdibili. Io vi consiglio di provare anche i piccoli ristorantini frequentati dai nepalesi dove potete mangiare le loro portate tipiche servite sul Thali, il piatto di latta tradizionale. In questi posti solitamente servono il piatto tradizionale che è il Dhal Bhat, riso e lenticchie scure in un sughetto piccantissimo ma delizioso. Spesso è accompagnato anche da patate in umido al curry, verdure miste col chilly (fagiolini, cavolfiore, pomodori e verdure verdi a foglia larga che loro chiamano sagh), e per far festa montone in umido (una delizia!). Di solito danno degli spuntini a base di nervetti fritti e ciccioli di grasso di montone (sukutì) serviti col riso battuto e salsine piccanti.

Da provare assolutamente lo yogurt naturale di Bhaktapur, lo Jujudhau (king curd), che è il più buono che io ho mai mangiato in vita mia.Date comunque un’occhiata a questo sito per le pietanze della cucina che si consuma in Nepal

e l’artigianato locale?

Oramai gli artigiani veri sono pochi e non sempre sono sulle “rotte turistiche” quindi può essere carino riassumere che c’è di tipico e dove sta.

Comunque, per gli appassionati dello shopping sfrenato il tempio degli acquisti è il quartiere di Thamel a Kathmandu. Qui si trova di tutto e di più. I souvenir che ogni amante del ricordino vorrebbe avere a casa propria.

Come ci arriviamo? Fatevi lasciare col taxi in Durbar Marg, che è una delle vie shopping inn di Kathmandu. Qui trovate negozi in stile occidentale e dei famosi brand “nostrani” anche parecchio costosi. Proseguite verso Palazzo Reale fino alla fine del vialone, se voltate a destra dopo un centinaio di metri, gli amanti dell’abbigliamento outdoor troveranno Sherpa, un negozio bellissimo ma caro, invece se voltate a sinistra in Narayanti Path/Thridevi Marg inizierete a trovare le prime bancarelle, che vendono bandiere, teli colorati rafficuranti l’Om o Ganesh o disegni Hippies, sulla destra troverete il noto Store delle The North Face, una bella libreria specializzata nel Tibet e via via ecco che sarete in Thamel: gioiellieri, speziali, negozietti che vendono cose di lana, negozietti di T-Shirt, potete perdervi tra le viuzze girando a destra o sinistra e troverete negozi di tutti i tipi, alternati a pub alla moda dove fare uno spuntino, bere un tea sul terrazzo o immersi in giardini verdi e fioriti.

Solitamente il viaggiatore resta un po’ disorientato nel vedere tutto sto caos di negozi, oltre al fatto che Thamel ha vie piccine, senza nessun nome o numero civico ben visibile e trafficate da taxi, moto, rikshaw strombazzanti.

Quindi, come punto di partenza per chiarirvi le idee, consiglio di andare da Pilgrims Book Store che sta in Thamel vicino alla Kathmandu Guest House. Qui trovate esempi di tutto ciò che il Nepal può offrire a livello di souvenirs e artigianato locale. Ovviamente i prezzi sono alti, spesso più del doppio di quelli dei negozietti tradizionali, e non sono trattabili, ma vi serve per avere un’idea di cosa potrebbe piacervi e di cosa eventualmente cercare nei negozietti del paese per poi partire con il vostro shopping. Ovviamente questo negozio sarà il vostro tempio se amate i libri. Ha dei testi fantastici!

Ora vedo però di anticiparvi che c’è da comprare in Nepal.

Berrettini di lana colorata e tradizionali. I migliori hanno il rivestimento interno di pile, quelli più originali, hanno la forma di teste di animali (elefante, gallo, orso, scimmietta, e quant’altro). Invece i famosi “topi” (sì in nepali i topi sono i berretti tradizionali fatti a forma di bustina) sono fatti con stoffe colorate con motivi geometrici che un tempo corrispondevano a determinate caste e famiglie (un po’ come i tartan scozzesi). I Negozi o bancarelle che vendono questi articoli li trovate a Thamel (Kathmandu), a Bhaktapur nel circuito, e a Patan.

Spezie e Tea. I negozietti degli speziali, sono ben riconoscibili, vedono tutti i tipi di chilly, curry, anice stellato, cumino, cardamomo, tea bianco, verde, al gelsomino, al rododendro, il famoso preparato per il tradizionale masala tea. Hanno confezioni preparate in graziose borsine di seta colorata o in scatoline di legno o altri materiali colorati, oppure vendono le spezie e i tea a peso e li confezionano al momento in buste sigillate sottovuoto. Li trovate un po’ ovunque. Io vado alla fine di Thridevi Marh da Pure Tea e Spices Shop o a Chhetrapathi a Kathmandu o a Bhaktapur in Tachupal Tole, ma ce ne sono davvero un sacco.

Pashmine, lane pregiate e oggetti in lana cotta: ci sono negozietti di kashmiri che vendono stole, magliocini e giacche ricamate di lana e borse di cuoio tipiche della regione indiana del Kashmir e i cui proprietari affermano che loro vendono la vera pashmina e negozietti di nepalesi che vendono stole di lana e che affermano che sono loro ad avere le pashmine autentiche 😉 Sono uno dietro l’altro in Thamel. Poi ci sono molti negozietti che vendono ciabatte, pantofole borsette e quant’altro di lana cotta colorata. anche collane.

La Pashmina originale è una stola di lana leggerissima solitamente di tinta naturale (color beije o tonalità dal panna al marroncino) che è tessuta con filo di lana presa dal sottogola delle caprette himalayane. Il filo è talmente caldo e sottile che la pashmina una volta tessuta, nonostante abbia una notevole superficie da essere sufficiente a essere portata come vero e proprio scialle, se la si arrotola, riesce a passare tutta intera attraverso una vera nuziale. Quindi soffice, leggera, caldissima e poco ingombrante. Nei negozi troverete anche quelle a filo misto. 10% pashmina e 90% seta, 30% pashmina e 70% seta e così via. Con un po’ di pratica riuscirete a distinguere le originali al tatto, per morbidezza e sottigliezza e calore sviluppato sulla pelle. Ma non è semplice. Ovviamente anche il metro prezzo aiuta. Se vi sparano più di 45 euro e non scendono fateci un pensierino. Io ne ho molte e il negoziante di cui mi fido sta a Bhaktapur all’inizio di una vietta che sta in Durbar Square, perpendicolarmente alla Golden Gate. Ovviamente non è per niente economico.

T-Shirt, abbigliamento freak oppure abiti tradizionali. Chi non desidera avere una maglietta personalizzata, originale, magari con su il tragitto del trekking appena faticosamente concluso e i vostri nomi in bella vista sotto i profili dell’Himalaya?

In Thamel ci sono un sacco di negozietti i cui proprietari, muniti di macchine da cucire, ricamano T-Shirt personalizzate e quant’altro (io mi son fatta ricamare lo zaino con la bandiera del Nepal per 250 rupie).

Ci sono inoltre negozi che accatastano materiale e abiti tecnici da trekking di marca e finti, cinesate improponibili, negozi di abiti freak dove potete acquistare le classiche camicie di garza di cotone a righine, i pantaloni indiani colorati, vestitoni da figlia dei fiori, casacche. Tutto di ottimo cotone o seta.

Secondo me, chi ha tempo e voglia può fare l’esperienza di andare da un sarto o da una sarta per farsi cucire un abito su misura. Per gli uomini il Daura Suruwal, la classica casaccona bianca o beije simile alla Salwar Kamiz indossata con il tipico gilet nero su pantaloni tradizionali in tinta. Per le donne la Kurta, anche questa una sorta di Salwar Kamiz femminile a maniche corte molto colorata, portata su pantaloni larghi arricciati e con le spalle coperte dal classico foulard in tinta coi pantaloni, oppure il saree o il cholo, una particolare camiciola con motivi tradizionali colorati legata sul petto e sul lato con dei fiochetti. 

Ovviamente ci sono anche gli immancabili saree. Li trovate di cotone, di seta, broccato, ce ne sono per tutti i gusti. Ricordate che il roso è il colore del matrimonio e il bianco del lutto. Quindi fate attenzione a quello che comperate. Troverete anche saree neri, con in fondo una fascia rossa. Questi sono i saree tipici dell’etnia Newari, la principale etnia della valle di Kathmandu.

– Oggetti in carta pesta e carta in generale. Qui a me si è aperto un mondo.

In Nepal la carta pesta è molto utilizzata. Ci fanno vassoi, sotto bicchieri, scatoline, scatolette, cornici, specchi, maschere e i tradizionali burattini a doppia faccia, da un lato il demone dall’altro Ganesh. Sono meravigliosi. In Thamel ne trovate per tutti i gusti. Io sono affezionata al Mithila Woman Handicraft di Thamel. Il luogo tradizionale per le maschere di cartapesta però è il villaggio di Thimi che sta appena fuori Bhaktapur, qui trovate laboratori uno dietro l’altro che fanno opere davvero belle.

Per quanto riguarda la carta, a mio avviso è da visitare il laboratorio/negozio che sta a Bhaktapur in Tachupal Tole, avendo il tempio di Dattatreya di fronte, il laboratorio sta a destra sulla piazza. Qui potete vedere tutto il processo di fabbricazione dei fogli di carta, fatti per lo più con carta riciclata, fiori e foglie. L’artigiano fa pezzi bellissimi, tra cui lampade, lampioni, carte da regalo decorate, calendari e veri e propri dipinti si carta e quant’altro.

Sculture in legno. Trovate un po’ ovunque negozi che vendono sculture in legno. Il centro più importante per questo tipo di cose è Bhaktapur, dove c’è la famosa Finestra di Pavone. Qui l’intaglio del legno ha una storia che si perde nei secoli. Troverete portali, finestre intagliate, o semplici oggetti tradizionali.

Dipinti tradizionali e Dipinti Sacri. In Nepal ci sono molti negozi di pittori, soprattutto a Bhaktapur e a Bungamati (qui davvero splendidi), ma anche a Pokhara e a Swayambunath, il colle sopra Kathmandu. I dipinti che troviamo sono scene agresti o montane, molto belle oppure divinità dipinte secondo tradizione, scene di letteratura epica induista o semplici ritratti.

Per quanto riguarda la pittura Sacra leggete qui

a mio avviso è carino andare a visitare delle scuole di Tangka, che sono appunto dipinti di mandala Buddhisti Tibetani miniati. Ne trovate sulla piazza di Bouddhanath (quella tonda dello stupone Giallo) che è notoriamente centro di cultura Tibetana, oppure sulla stradina che dalla Durbar Square di Bhaktapur va verso la Porta Nord. Ma ce ne sono molte altre.

Artigianato Buddhista. Comprende cimbali, gong, tappeti, ruote di preghiera, bandiere di preghiera, campane tibetane, sculture di metallo o in pietra, mobili antichi, portali, finimenti per bestaime 8e sì sono molto gettonati) insomma un sacco di cose per cui uno si perde. Il grosso lo trovate a Bouddhanat nella piazza dello Stupa.

Meritano menzione a parte le campane tibetane. In Thamel ce ne sono di tutti i tipi, e sono per lo più fatte in serie e di scarsa fattura. Il posto che merita una visita, se non altro per vedere quali sono quelle vere e quali quelle fasulle è a Patan. Un tempo si doveva entrare nel Golden Temple, e una volta nel chiostro, tenere la sinistra e in fondo al porticato varcare la piccola soglia che da su un ampio cortile. Qui sulla sinistra c’era una piccola botteguccia di un artigiano piccino anche lui, che aveva le campane tibetane forgiate a mano e quelle fatte in serie, faceva ascoltare la differenza della limpidezza dei loro suoni e raccontava la loro storia. ora la sua botrtega è lì vicino in un palazzo più moderno e merita una visita. 

Gioielli, monili e braccialetti tradizionali. In Nepal ci sono delle chicche interessanti. Troverete bellissimi monili d’argento con turchesi e coralli, tipici dell’Himalaya. Stando in tema con le indicazioni sopra, accanto alla bottega delle campane tibetane, per gli appassionati di gioielli e pietre intagliate, c’è la bottega dell’Intagliatore della famiglia reale. Passate anche solo a vederla. Non vi dico di fare shopping qui, perché i prezzi sono davvero alti, ma per la pregevolezza degli intagli e la meraviglia delle pietre preziose usate per questi gioielli che sono pezzi unici, il negozio merita di essere visto.

Braccialetti tradizionali. Premesso che io ci vado matta e ne ho una scatola piena, ora si stanno diffondendo anche da noi in Europa, ma fino a qualche anno fa si faceva fatica a trovarli. I tradizionali Chura sono braccialettini di vetro colorato, alcuni decorati con pietruzze che vengono portati numerosissimi sugli avambracci delle donne indù. Si dice che siano semplici finimenti per le danze o che siano nati per essere indossati dalle contadine, e che mentre lavoravano nei campi, col loro tintinnio, facessero scappare i pericolosi serpenti.

Coltelli tradizionali. Il Nepal è famoso per i guerrieri Gurkha che combatterono accanto all’armata inglese durante la colonizzazione britannica in India. Questi baldi uomini portavano il curvo coltello tradizionale, lungo una quarantina di centimetri, il khukuri. In thamel e un po’ ovunque ci sono negozi che li vendono. Fatevi rilasciare documento di trasporto e ricordatevi, quando tornate di metterlo nel bagaglio da stiva, debitamente impacchettato.

Sicuramente ho dimenticato qualcosa, e nel caso lo aggiungerò sotto.

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